Linee guida e buone pratiche

Barbara Meini, Silvano Giorgi

meini8@interfree.it
s.giorgi@ao-siena.toscana.it

In data 24 aprile Luca De Fiore (Direttore de Il Pensiero Scientifico Editore - la nostra Casa editrice) ha pubblicato il post “Guideline.gov chiude. A chi interessa il governo delle linee guida?” (https://dottprof.com/2018/04/guideline-gov-chiude-a-chi-interessa-il-governo-delle-linee-guida/), che ha destato in noi non poca preoccupazione.

Ancora una volta interessi puramente economici e di parte seppelliscono quello che di utile, se non addirittura irrinunciabile, era fino ad ora a disposizione di medici, farmacisti, operatori sanitari in genere, manager della sanità.

Mmmhhh….ma la Legge Gelli dove (ce) la mettiamo?!

Rileggiamo insieme l’art 5:“Gli esercenti le professioni sanitarie, nell’esecuzione delle prestazioni sanitarie con finalità preventive, diagnostiche, terapeutiche, palliative, riabilitative e di medicina legale, si attengono, salve le specificità del caso concreto, alle raccomandazioni previste dalle linee guida pubblicate ai sensi del comma 3 ed elaborate da enti e istituzioni pubblici e privati nonché dalle società scientifiche e dalle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie iscritte in apposito elenco istituito e regolamentato con decreto del Ministro della salute, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, e da aggiornare con cadenza biennale. In mancanza delle suddette raccomandazioni, gli esercenti le professioni sanitarie si attengono alle buone pratiche clinico-assistenziali”.

Le linee guida sono raccomandazioni destinate ad ottimizzare la cura dei pazienti, sono frutto di una revisione sistematica ed aggiornata delle evidenze e di una valutazione dei benefici e rischi di opzioni alternative di cure.

Le buone pratiche clinico-assistenziali possono essere definite come ogni attività, procedura o comportamento riguardante percorsi assistenziali, basata su standard di sicurezza e qualità che hanno origine da evidenze e da letteratura, che devono essere monitorabili nel tempo attraverso indicatori specifici, ma variabili a seconda del settore ed alle singole aree (es. farmaci, prevenzione dei tumori, chirurgia…).

Dal punto di vista normativo, il legislatore attribuisce alle linee guida un maggior rilievo, rispetto alle buone pratiche clinico-assistenziali.

Che scenari ci attenderanno….?

Immaginiamo il caos, dove gli interessi dei singoli o piccoli gruppi prenderanno il sopravvento!

Ed il paziente??? …. il paziente chi??