Le gare d’appalto: semplificazione, trasparenza e concorrenza

arturo cavaliere

Presidente SIFO

L’ambito delle gare d’appalto, in cui costantemente il farmacista ospedaliero e dei servizi farmaceutici territoriali viene chiamato ad avere un ruolo importante, ha registrato negli ultimi anni una serie notevole di modifiche, interpretazioni e contro modifiche. In particolare, il Decreto Legislativo 36/2023 (in vigore dal 1° aprile 2023) è andato a sostituire il D.Lgs. 50/2016 cercando di perseguire due scopi prioritari: semplificare la disciplina dei contratti pubblici e recepire le direttive europee espresse negli ultimi anni.

È forse utile ricordare – come dichiarato più volte dal legislatore e dai maggiori commentatori tecnico-legislativi – che il 36/2023 ha tre parole chiave: semplificazione, trasparenza e concorrenza. Il provvedimento si prefigge infatti l’obiettivo di semplificare e razionalizzare le procedure di appalto, di aumentare la trasparenza e favorire la concorrenza tra i partecipanti all’appalto stesso.

I cambiamenti introdotti non sono di poco conto – procedure più snelle, promozione della qualità, maggiori responsabilità ai Responsabili Unici del Progetto (RUP) e ai Direttori dell’Esecuzione del Contratto (DEC), maggiori competenze agli attori del processo degli acquisti – e SIFO ne ha già preso atto, avviando percorsi formativi e proponendo una sessione specifica (dopo quella tenuta nel Congresso 2024) all’interno del Congresso 2025 di Genova, dal titolo “Procurement in sanità: criticità e soluzioni innovative”. Insomma, il procurement ancora una volta è in chiara fase di cambiamento e risulta dunque fondamentale ricordare l’importanza che ogni socio SIFO si costruisca una competenza chiara e riconosciuta.

Giunge in aiuto a chi persegue una crescita personale e formativa, uno dei progetti di punta che SIFO ha avviato nell’ultimo decennio, attività che ha proprio l’obiettivo di governare in modo condiviso e corretto l’intero ciclo dell’appalto: mi riferisco al Progetto “SIFO-FARE Acquisto dei farmaci e dei dispositivi medici alla luce del nuovo Codice degli Appalti”. I più attenti ricorderanno che questa iniziativa, sviluppata dalla nostra Società scientifica in collaborazione con la rete nazionale dei provveditori, e lanciata nel 2016 (seguita poi dalla pubblicazione in quattro volumi di un manuale specifico coordinato da Marcello Pani e dalla realizzazione di un Corso di Perfezionamento “Management degli Acquisti di Beni Sanitari alla luce del Codice degli appalti” realizzato in due edizioni – 2017/2018 – in collaborazione con Università degli Studi di Camerino), ha richiamato attenzione e plauso sia dentro che fuori dalle nostre realtà scientifiche.

Anche a distanza di un decennio (circa), gli obiettivi principali di quel Progetto rimangono strategici e desidero ricordarli: uniformare e centralizzare a livello regionale tutte le procedure di acquisto; fornire supporto alle aziende, alle centrali di committenza e/o ai soggetti aggregatori; intervenire a livello nazionale affinché si persegua la formazione completa delle figure che a vario titolo si occupano di acquisti e si investa sulla qualificazione delle stazioni appaltanti.

Certo la situazione è mutata negli anni, complice – come sottolineato già inizialmente – un nuovo Codice che ha puntato a semplificare alcuni passaggi in termini di responsabilità, fiducia e concorrenza che nel Decreto del 2016 erano decisamente in secondo piano. E anche di fronte a questo passaggio il progetto SIFO-FARE conferma la sua importanza, soprattutto per due caratteristiche ormai riconosciute: da un lato è riuscito a creare una rete di professionisti che condividono problematiche, punti di vista e possibili soluzioni; dall’altro è riuscito a posizionare le due realtà SIFO e FARE come interlocutrici rilevanti del sistema di procurement e delle istituzioni coinvolte. Non a caso anche nelle ultime settimane l’Autorità Nazionale per l’Anticorruzione (ANAC) ha risposto (nel merito dell’attuale funzione del CIG-Codice identificativo Gara all’interno della nuova Piattaforma Contratti Pubblici) rivolgendosi a FARE e a SIFO che sulla tracciabilità dei flussi finanziari avevano domandato chiarimenti. A probabile dimostrazione di un posizionamento raggiunto e di una responsabilità-competenza nel settore che nessun altro oggi può interpretare. A questo Progetto istituzionale nei prossimi mesi (a settembre) si aggiungerà anche la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI), consapevoli che sia necessario affrontare anche le questioni inerenti ai fabbisogni clinico-assistenziali e alla valutazione dell’innovatività.

L’invito, quindi, a tutti i colleghi è chiaro: manteniamo altissima la nostra attenzione sull’intero sistema delle acquisizioni, collaborando con disponibilità con gli altri attori professionali coinvolti a partire dai provveditori di FARE, e confermiamoci unitariamente come nodo competente del sistema di procurement. In questo modo l’intera nostra professione godrà di una sempre nuova e concreta autorevolezza.