Operatori al servizio della spending review

Barbara Meini, Silvano Giorgi
meini8@interfree.it
s.giorgi@ao-siena.toscana.it



“...la razionalizzazione si associa all’organizzazione del lavoro così come viene messa in atto in aziende ben condotte” (cit. Sandro Spinsanti, Corriere della Sera pag. 51; 6 Novembre 2005)
Riprendiamo i concetti dell’ultimo numero del 2014 del nostro Bollettino per ampliare i concetti che, a nostro avviso, fanno da trailer a questo nuovo numero.
Iniziamo un viaggio attraverso una parte dello “spreco pubblico” per fermarci nelle varie stazioni, che ci faranno arrivare alla spending review che ogni giorno abbiamo il dovere di applicare nelle nostre realtà.
Prologo…
La puntata di “Report” andata in onda il 3 maggio 2015 ha fatto ben vedere come ci sia qualcosa che non quadra nei lavori pubblici di costruzione dell’alta velocità, dandoci un forte pugno nello stomaco, quando ci è stato mostrato come in Italia la tratta Milano-Novara (tutta pianura) sia costata € 55 milioni/km, mentre tratte analoghe in Spagna (Madrid-Siviglia) ed in Francia (Parigi-Lione) hanno rispettivamente costi pari a € 9,8 milioni/km e € 4 milioni/km.
Oltre agli sprechi reali, o presunti tali, vi sono poi quelli possibili: per esempio, se decidessimo di ripulire i muri di Milano dai graffiti dei Writer e dalle firme dei Tagger, secondo quanto scritto dalla redazione “Milano on line” del Corriere della Sera del 14 gennaio 2015, servirebbero 100 milioni di euro.

In questo numero…
Nello scenario presentato verrebbe da pensare: “ma chi me lo fa fare”, è presto detto, ce lo fa fare la nostra etica professionale, perché riprendendo una pubblicità di qualche tempo fa “il mio lavoro è diverso”.
Bene, il treno è partito:
Prima stazione Counselling.
Essere ascoltatori attivi permette di raccogliere un elevato numero di reazioni avverse (ADRs), rafforzando il sistema di farmacovigilanza attiva ed allo stesso tempo permettendo di monitorare l’appropriatezza prescrittiva. In questa stazione trova spazio importante anche la farmacia di comunità, nella quale i nostri colleghi devono affiancare ai concetti propri dell’impresa commerciale anche i principi sanitari che nel counselling trovano ampia espressione.
Seconda stazione Dematerializzazione delle prescrizioni
Non vi è dubbio alcuno che la e-prescription rappresenta un punto di arrivo importante che permette l’appropriatezza, l’analisi delle prescrizioni in maniera puntuale e veloce, permette una migliore gestione del rischio clinico con riduzione degli errori terapeutici.
In queste due stazioni è facile capire come sia importante il ruolo dei farmacisti di comunità che, come ci spiega bene Susanna, sono i professionisti con maggiore contatto con i pazienti, per questo in grado di intercettare possibili interazioni fra farmaci e cibo e/o stile di vita, governare tutto il mondo dei prodotti non farmaceutici. Per questo diventa importante la relazione con questi professionisti, che insieme a noi hanno il dovere di formare/informare i pazienti, il Manuale che viene presentato ha lo scopo di indirizzare tutti in questo senso.
Ultima stazione Spending review.
L’analisi presentata dai colleghi dell’Area SIFO Continuità Assistenziale Ospedale-Territorio ci dà alcuni spunti di riflessione, infatti sarebbe importante che venisse maggiormente utilizzata l’attività di riconciliazione della terapia, rispetto a quelle che il paziente già assume, questo sicuramente migliorerebbe la compliance terapeutica del paziente ed eviterebbe possibili interazioni non previste, inoltre sarebbe importante che venissero applicate le analisi di HTA fatte dalle commissioni locali o Regionali, ma a tal proposito ci viene spontanea la domanda “quanti di noi le applicano?” Le Commissioni Terapeutiche Aziendali, Zonali, Regionali dovrebbero metterci a disposizione strumenti pratici di lavoro giornaliero per controllare efficacemente la spesa, ma anche qui, “quante si riuniscono costantemente e quante producono documenti? E ancora vi sono commissioni per area tematica? (l’oncologia è sicuramente diversa dall’infettivologia o dalla cardiochirurgia ecc….)
Riflessione a fine viaggio.
Siamo partiti pensando agli sprechi pubblici, siamo arrivati consci del nostro ruolo di “operatori al servizio della spending review”, abbiamo anche visto che è tempo di investire ancora di più sulle cose che dobbiamo fare, ma siamo consapevoli che lo faremo e non saremo certamente noi a alimentare lo “spreco pubblico”.

Buona lettura.