Covid-19: il Farmacista Ospedaliero nella prevenzione del rischio clinico

Luisa Donatiello

Dirigente Farmacista A.O. Sant’Andrea, Roma

La sicurezza degli utenti è un obiettivo prioritario del Servizio Sanitario Nazionale. Lo sviluppo di interventi efficaci è strettamente correlato alla valutazione delle criticità dell’organizzazione e dei limiti strutturali, richiedendo un continuo impegno e ingegno al fine di superare e prevenire eventuali errori.

La Commissione Tecnico Scientifica (CTS) dell’AIFA, nella riunione del 13 giugno 2021, si è espressa sulle modalità di utilizzo della schedula vaccinale mista in soggetti al di sotto dei 60 anni di età che hanno ricevuto una prima dose di vaccino Vaxzevria, anche in considerazione del mutato scenario epidemiologico di ridotta circolazione virale.

La conseguenza pratica è stata la contemporanea presenza di vaccini diversi nello stesso polo vaccinale che in un primo momento era dedicato solo alla somministrazione di Vaxzevria. Tale situazione ha determinato l’esigenza di intraprendere azioni di prevenzione dell’errore. In questo scenario il Farmacista si colloca come parte integrante di un team multidisciplinare.

Sono state effettuati sopralluoghi nell’hub vaccinale e sono state organizzate riunioni con medici, farmacisti e Direzione Sanitaria al fine di differenziare i percorsi degli utenti.

Su proposta della farmacia sono state ideate delle fascette adesive riportanti il nome del vaccino da poter apporre sulla siringa pronta per la somministrazione (Figura 1).




Sono state inoltre effettuate delle prove per verificare la giusta dimensione della fascetta in modo da non ridurre la visibilità del contenuto della siringa all›operatore e contemporaneamente garantire la maneggevolezza della stessa.

Gli attori della somministrazione, che hanno in un primo momento percepito la criticità della situazione, hanno condiviso ed approvato questa soluzione che è stata ritenuta semplice e allo stesso tempo efficace nella prevenzione dell’errore.

Nel momento storico e sanitario che stiamo vivendo, la sicurezza dei pazienti dipende dall’interazioni delle molteplici figure professionali che agiscono nel sistema e deve essere garantita attraverso l’adozione di pratiche di governo clinico che consentono di porre al centro della programmazione e gestione dei servizi sanitari i bisogni dei cittadini.

La partecipazione attiva del farmacista ospedaliero nella gestione del rischio clinico apporta sempre un valore aggiunto.