L’ Antibiotico resistenza ed il contributo delle Società Scientifiche

Arturo Cavaliere

Presidente SIFO

Il 2025 segnerà dieci anni dall’adozione del Global Action Plan dell’OMS contro la resistenza antimicrobica (AMR) e nonostante i passi in avanti fatti fino ad oggi, è ancora necessario avviare azioni concrete ed efficaci per debellare questo fenomeno.

Oggi questo fenomeno impone al mondo un pesantissimo tributo in termini sanitari ed economici, e se le misure di prevenzione non fossero radicali ed efficaci entro il 2050 si potrebbero stimare fino a 10 milioni di morti all’anno (superiori alle morti causate dai tumori maligni) e la folle cifra di 100 trilioni di dollari come costi economici.

Il COVID-19 ha ricordato ancora una volta come in un contesto Globale la salute degli esseri umani e degli animali e degli ecosistemi in cui essi vivono siano strettamente intrecciate.

Animali e persone condividono lo stesso ambiente, vivono spesso a stretto contatto fra loro, possono essere infettati dagli stessi agenti patogeni e non di rado anche trattati con gli stessi farmaci, influenzando gli uni la salute degli altri.

È evidente come sia necessario affrontare il concetto di salute con un’ottica nuova, globale, multidisciplinare ed olistica, capace di integrare le risorse e le competenze presenti in ambito umano, veterinario e ambientale.

Questa visione prende il nome di One Health (lett.“Una Salute”). L’approccio One Health costituisce oggi un elemento imprescindibile per affrontare quella che è ormai riconosciuta, a livello internazionale, come una delle più gravi minacce per la salute e lo sviluppo globale, ovvero il fenomeno dell’antimicrobico-resistenza (AMR secondo l’acronimo anglosassone).

Il nuovo documento “Strategia e Piano Nazionale di Contrasto dell’Antibiotico-Resistenza (SePNCAR) 2022-2025”, prossimo ad essere licenziato in via definitiva dal Ministero della Salute, nasce con l’obiettivo di fornire al Paese le linee strategiche e le indicazioni operative per affrontare il problema dell’antibiotico-resistenza nei prossimi anni, seguendo un approccio multidisciplinare e una visione One Health, promuovendo un costante confronto in ambito internazionale e facendo al contempo tesoro dei successi e delle criticità del precedente piano nazionale.

Il Decreto Ministeriale della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria ha ritenuto di modificare ed integrare il Gruppo di Lavoro (GdL) per il coordinamento della strategia nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza individuando SIFO quale interlocutore in grado di fornire un contributo sinergico con gli altri autorevoli componenti del GdL e funzionale a strutturare la nuova vision del PNCAR 2022-2025, dando atto che la figura del Farmacista Ospedaliero e Territoriale, da sempre impegnato in ambito Ospedaliero all’interno delle Commissioni CIO e sul campo del monitoraggio della farmaceutica territoriale nell’utilizzo appropriato degli antimicrobici (circa il 90% dei consumi è a livello territoriale), può fornire un contributo determinante.

Il nuovo documento frutto del contributo di molti stakeholder istituzionali e di società scientifiche, coordinati dal Ministero della Salute, sarà articolato in tre macro aree: la prima che identifica la strategia nazionale, che descrive con uno stile divulgativo, le aree che la compongono, i soggetti che possono intervenire nella sua implementazione e gli obiettivi generali; la seconda che indica, per ogni area, gli obiettivi specifici e le azioni, ed è pertanto destinato principalmente agli operatori di settore; la terza un’appendice dedicata alla resistenza agli antibiotici in funghi, virus e parassiti, anche questa destinata principalmente agli operatori di settore.

In questo scenario tra gli interventi di maggiore efficacia è lo sviluppo di programmi multidisciplinari di antimicrobial stewardship .

Anche a seguito del potenziamento sul territorio delle Reti di prossimità (finanziamento PNRR della M6C1) saranno necessari interventi organizzativi e formativi in numerosi settori specialistici, quali ad esempio la terapia antibiotica domiciliare, che possono vedere nel Servizio Farmaceutico Territoriale un ruolo centrale nel promuovere l’informazione qualificata, il monitoraggio dell’efficacia, dell’appropriatezza d’uso e prescrittiva, controllo della aderenza attraverso l’interoperabilità dei flusso dati sanitario, anche alla luce e lo sviluppo di nuovi modelli distributivi quali home delivery/home terapy/il telemonitoraggio.