Ricordando Giorgio du Ban

di Daniela Scala

Ho “incontrato” Giorgio grazie alla rubrica Medical Humanities da me curata, che a quel tempo era pubblicata nel Bollettino SIFO, perché aveva letto un mio contributo e ne era incuriosito.

Da lì è nata non solo un’attiva collaborazione e un’intensa produzione di contributi per la rubrica, ma anche un’amicizia “epistolare” per mail che non è mai stata coronata da un incontro di persona; questo non la ha mai menomata: per me era un amico di vecchia data che non incontravo da tempo, era come se lo avessi conosciuto da sempre!

Per due anni Giorgio ha impreziosito la rubrica con i suoi contributi, sempre ricchi, densi di storia di sensibilità e di umanità.

Giorgio è una persona speciale; dico è perché per me ha solo cambiato forma, ma si aggira da qualche parte e prima o poi me lo ritroverò a Napoli come spesso scherzando diceva di fare. Un uomo di una cultura fuori dall’ordinario e allo stesso tempo umile e con il dono dell’umorismo: ogni volta che aprivo la posta e mi accorgevo che c’era una sua mail mi spuntava il sorriso sulle labbra.

Riporto una delle prime mail:

Sorpresa!

Una napoletana che lavora la domenica! Neanche su al Nordest (Trieste)!

Sorpresa Vs Sorpresa!

Sono sì un vecchio Socio (albo d’oro Bari) ma sono un titolare (eravamo 3 o 4 soci: quanti siamo oggi?)

Fantastico!!! W il Sud!

Dopo un po’ di scambi gli scrivo:

Ti invito a fare una passeggiata a Napoli!! Sarebbe bello incontrarci!

E Giorgio:

Guarda che quassù quando una ragazza dice ad un ragazzo … sarebbe bello incontrarci … vieni a fare una passeggiata… eh !!!

Vieni a Milano per il FarmacistaPiù?

Porca vacca! la Farmacia degli Incurabili! l’ho visitata nel pieno dei lavori, al Congresso di Storia della Medicina (Napoli-Potenza 2003): ho parlato delle sostanze nel mio Museo della Farmacia Picciola (fondato a Trieste nel 1998) che ho trasferito a Vercelli (2013)…

Non parlarmi in inglese … cosa vuol dire “medical humanities”.

In occasione del suo primo articolo nella rubrica gli scrivo:

Ho scritto due righe di presentazione (secondo te vanno bene?) ed evidenziato in giallo un paio di passi che non riesco a seguire, nel senso che mi sembrano mancanti di un pezzo... magari non è così sono solo io che non capisco!!!!

PS mi è piaciuto tutto in particolare il passaggio sulla fede e la meditazione: ho un po’ di esperienza di mindfulness e ci credo!

Un caro saluto

Va meglio così?

E di sotto la sua risposta:

Mama mia! No gaveria mai pensà de esser tute quele robe!

Mi va bene! Grazie a te.

Per prudenza:

1) la terza parte per quando la vuoi?

2) sarà di 4 pagine circa (va bene?)

Per quanto riguarda la meditazione nelle arti marziali c’è un rituale preciso prima di iniziare lo studio. Un Maestro giapponese al quale è stato chiesto perché la meditazione la riduce a un minuto invece che dieci o più ha risposto: Perché voi italiani dopo due minuti vi addormentate!!!

Stammi bene (baci)

Giorgio

P.S.

Un caro saluto…

Sì… va bene… se vuoi mantenere le distanze…

Ed io rispondo

Caro Giorgio

la terza parte la vorrei per il 15 settembre e va bene di 4 pagine!!!

Non ho capito il pezzo in giallo, come lo devo cambiare ti dispiace farlo tu? così lo mando che sto in ritardo!

Baci baci

PS accorciamo le distanze!

E Giorgio

Ce l’hai con i gialli? Razzista!

Io lo lascerei così come sta (se non ti fa schifo)

P.S. Accorciamo le distanze???

Dammi l’indirizzo e domani atterro sul tetto!!!

(Non te l’ho detto ma ho fatto anche l’istruttore di paracadutismo)

E così ancora in un’altra mail

Egregia Signora Daniela,

(per una questione di distanze)

Andrò in vacanza la prima settimana di settembre quindi per prudenza anticiperei la consegna

1) Dovrei essere in dirittura finale così sistemiamo tutto prima della fine di agosto

2) Le pagine sono 6 invece di 4 (spero vadano bene)

3) Dal 29 settembre al 1 ottobre ci sarà il convegno SIFAP a Napoli Dip.to di Farmacia – Aula Magna L. Sorrentino

Forse riesco a venire a dare un occhiata

(per questo ho pensato che… le distanze…)

Vive cordialità

Ne riporto altre due

Un sacco di tempo che non ti sento!

Mi manchi!

Quest’anno vado verso i 91… quindi muoviti…

Congratulazioni per la tua rubrica OTTIMO

Però la storia della farmacologia molto interessante ma mi dici come faccio a risalire ai dati bibliografici?

Stammi bene e tanti auguri

Giorgio

(sai quello di Trieste lassù)

Carissima

In ritardo Tanti auguri! (scusante: 92 appena compiuti 18/12).

Al telefono con il Caruso gli ho detto che a Napoli ho un paio di amici.

Tu e Bruno Pucci (libri antichi) e lui conosce tutti e due.

Gli ho detto di salutarti spero l’abbia fatto.

Ho visto il video del congresso: mi vergogno un po’, ma mi ha commosso.

Stammi bene e dato il Covid niente sesso

MA NEANCHE UN BACETTO (con la mascherina)?

Era divertente lavorare con lui!

E allo stesso tempo quando leggevo i suoi contributi ne rimanevo affascinata; una cultura che spaziava dalla tecnica farmaceutica alla medicina narrativa a me tanto cara, dalla storia della farmacia alla storia dell’umanità per non parlare della semplicità dell’approccio mai presuntuoso che metteva a proprio agio. E che dire della passione che riempiva ogni parola scritta, ogni virgola, ogni punto, ogni dove.

Grazie grazie grazie per avermi fatto dono del tuo tempo e della tua ironia. Onorata e grata riporto qui l’introduzione che feci al suo primo articolo sul bollettino e due stralci tratti da quell’articolo.1

Giorgio du Ban

Care colleghe, cari colleghi,

questo numero della rubrica ospita il contributo del collega Giorgio du Ban, farmacista triestino che nella sua lunga vita professionale (Socio SIFO dal 1958: medaglia d’oro anzianità Congresso Bari 2012) ha integrato sapientemente la scienza e l’arte, come ne sono testimonianza le tante attività sia di carattere scientifico che storico-umanistico. Da assistente di Chimica e Tecnica Farmaceutica all’Università di Trieste a socio dell’”Accademia Italiana di Storia della Farmacia”; da titolare della Farmacia Picciola, donatagli dal padre a proprietario e curatore del “Museo della Farmacia Picciola” (trasferito a Vercelli nel 2013); da autore di monografie di chimica e tecnica farmaceutiche, a scrittore di monografie di Storia della Farmacia, come questa di seguito pubblicata. In realtà essendo una memoria, con Giorgio abbiamo deciso di pubblicarla divisa in differenti parti quanti sono i capitoli di cui si compone per dare al lettore il tempo di goderne appieno.

Buona lettura!

[…] L’innovazione agricola, iniziata tra il 9000 e l’8000 a.C. in Medio Oriente, consentì all’umanità di potersi dedicare a diverse specializzazioni tra le quali la costituzione di una classe intellettuale che generò i rituali religioso-sciamanici ed è appunto nello sciamano, ancora oggi presso le tribù degli aborigeni (e non), che si concentrano le diverse personalità dello stregone, del sacerdote, del giudice. La sua capacità d’interpretazione dell’effetto placebo che guarisce (magia bianca) e del suo contrario l’effetto nocebo che uccide (magia nera), gli permette di gestire il valore terapeutico dell’uomo-medicina. Volendo semplificare al massimo possiamo dire che il prendersi cura dell’anima, superata la fase religiosa, diventerà psichiatria, successivamente psicanalisi e oggi medicina narrativa (termine coniato da Rita Charon della Columbia University alla fine del secolo scorso), mentre la sua esperienza della terapia del corpo diventerà la clinical evidence […].

[…] I libri, opera dell’uomo e (una volta unici) contenitori dello scibile umano, sono stati nei millenni oggetto di violenza inaudita e mai giustificabile se non con argomentazioni di parte, soprattutto politiche e religiose: la scellerata paura dei potenti di ogni epoca rispetto all’autentico potere del “liber” ossia della “libertas” delle idee, del pensiero, determinerà e continua a determinare la sorte di mitiche biblioteche…

Ti aspetto a Napoli Du Ban!!!

Bibliografia

1. Scala D. Un mare di carta in Farmacia: l’utopia Umanistica. Parte I: Il Libro mette paura: Libertas. Boll SIFO 2017; 63(3):122-127.