Relazione del Coordinatore del Comitato Scientifico

Questo breve discorso, ultimo di questo mandato, vuole essere un’occasione per presentare l’attività svolta in questi 4 anni – in realtà, poco più di 3, ossia da fine giugno 2004 in cui sono stati identificati i componenti del Comitato Scientifico da parte del Consiglio Direttivo (CD) a oggi a poco più di 5 mesi dalla scadenza del mandato – del Comitato Scientifico (CS); nello stesso tempo, vuole essere anche un momento di riflessione su quello che è stato il percorso di questi anni di attività, come ci si è orientati, trarre le somme, “passare le consegne”.
Il discorso si focalizzerà quindi più che sulle singole/specifiche attività/progetti nei quali il CS è stato coinvolto o si è fatto promotore, sui principi, sulla logica che questo percorso hanno guidato.
Questo CS è stato caratterizzato da un mandato un po’ nuovo rispetto ai precedenti. Dal Documento Programmatico si legge come al CS vengono affidati compiti di progettazione, coordinamento delle attività di ricerca. Il CS è diventato, dunque, il promotore di progetti di ricerca attraverso i quali:
– esprimere la cultura scientifica delle Società;
– favorire la crescita culturale attingendo/ispirandosi ai temi professionali di interesse;
– favorire, assicurare la continuità e lo sviluppo della Società stessa.
La composizione del CS è tale da garantire una rappresentatività della Società e una Istituzionale. In esso sono, infatti, presenti i rappresentanti di quelli che sono il fulcro della ricerca SIFO: il Centro Studi, i Laboratori di Farmacoeconomia, dei Dispositivi Medici; sono presenti coordinatori di Aree strategiche (come per esempio la sperimentazione clinica); sono presenti i segretari regionali, che assicurano un più stretto collegamento con la base; sono presenti componenti del CD per un più stretto collegamento con la parte “politica” e di indirizzo della Società; il rappresentante dell’Editoria, il responsabile SIFO per l’ECM.
Per poter svolgere appieno il suo mandato, il CS si è ovviamente confrontato con la programmazione e con quelle che sono state le linee di indirizzo di questo quadriennio:
– rileggendo criticamente il Documento Programmatico;
– contribuendo alla sua stesura definitiva.
Il CS ha cercato, con la sua attività di tradurre nella pratica le linee di indirizzo e i principi di riferimento della Società attraverso la promozione:
– della formazione;
– della professione;
– della Ricerca Scientifica.
Il CS si è dato un regolamento interno e ha adottato una metodologia per la pianificazione, lo sviluppo e il monitoraggio dei progetti, utilizzando anche gli strumenti della “qualità”, in modo che le decisioni risultassero il più possibile determinate da criteri oggettivi, trasparenti, scientificamente corretti. Sono stati definiti i percorsi e le correlazioni con il CD, elaborati strumenti che guidassero/semplificassero la definizione chiara di obiettivi, attività manuali, responsabilità di ciascuno.
Nel portare avanti le proprie iniziative, il CS ha cercato di stimolare e di aprire la partecipazione a tutti i Soci nelle attività della Società, sia attingendo alle competenze di ciascuno e ispirandosi alle tematiche e ai problemi che emergono nelle attività quotidiane, sia attingendo all’interno dai suoi componenti, facendo sempre riferimento agli orientamenti che dal Documento Programmatico si sono sviluppati.
Si è sviluppata una formazione di base e/o innovativa su argomenti di particolare interesse per la categoria o ritenuti di importanza strategica, quali, per esempio, per citarne alcuni:
– la ridefinizione e l’armonizzazione in termini di contenuti dei 2 corsi di Farmacia Clinica, in modo da poter disporre di offerte formative adeguate alle nuove richieste e alle attuali esigenze professionali;
– la Sperimentazione Clinica attraverso la realizzazione di incontri diversi e con diversi obiettivi;
– il monitoraggio della sperimentazione no-profit con la realizzazione di un corso e la scrittura collegiale di un documento;
– il farmacista di reparto, di distretto per fornire strumenti adeguati a coloro che, sempre più frequentemente, si accingono a svolgere e coprire questo ruolo all’interno dei reparti/distretti;
– l’Health Technology Assessment;
– formazione tutors;
– rischio clinico e, per più partecipanti, le giornate monotematiche.
E proprio il “Rischio Clinico” ha rappresentato un ottimo esempio di intreccio tra formazione e ricerca. La partecipazione attiva dei discenti e l’acquisizione di una consapevolezza dell’esistenza di un problema, di un bisogno inevaso, hanno portato allo sviluppo di un programma di ricerca. Ne è un esempio il progetto ECAD, scaturito appunto dopo una giornata di studio.
Si sono sviluppate:
una progettualità che fosse di qualità non solo in termini metodologici, ma in grado di rispondere a domande ancora aperte, su un determinato problema, clinicamente rilevante, attraverso la produzione di dati originali (le sessioni plenarie e parallele di questo congresso ne sono in parte una testimonianza);
– una progettualità che scaturisse dalla realtà quotidiana (come già detto in precedenza), come fonte da cui emergono i bisogni assistenziali inevasi;
– una ricerca coinvolgente perché vede appunto il coinvolgimento delle singole persone nelle loro realtà ospedaliere/territoriali, che per la loro adesione crescono culturalmente e migliorano la loro pratica professionale, trasferendo nella loro realtà attenzioni per un problema oltre che nuove competenze;
– una progettualità che rende le persone entusiaste del proprio lavoro perché le migliora professionalmente e non solo. Per chi lavora per la salute del paziente, è anche importante la collaborazione, l’interazione, il rapporto con altri operatori sanitari.
Non ultimo si è cercato di identificare uno spazio sul Bollettino SIFO con una Rubrica per informare e diffondere le informazioni sulle iniziative e inserendo anche l’intero protocollo di studio in modo che tutti ne siano a conoscenza, ma soprattutto che siano messi nelle condizioni di potervi aderire e partecipare attivamente.
Molte informazioni sono poi inserite nel nuovo sito e inviate via e-mail.
L’attività del CS è stata impegnativa anche in termini di tempo/giornate dedicate: alcuni dati dell’attività in numeri: sono stati effettuati 16 incontri, presi in esame 32 progetti, 24 corsi di formazione, si sono incontrate 3 aziende farmaceutiche (attività, questa, iniziata nel 2007 su mandato del CD); come è già stato detto, è stato visto il Documento Programmatico; il CS si è pronunciato nella definizione dei criteri per l’identificazione dei referenti di Area; si è occupato delle giornate monotematiche sviluppate dalla SIFO; ha revisionato la Modulistica secondo i criteri dei percorsi di qualità.
Quali conclusioni/suggerimenti per il futuro?
Questo CS ha lavorato con serietà e impegno; con incontri regolari ha cercato di portare avanti il proprio mandato. Molte cose sono da migliorare; da un punto di vista generale, tuttavia, pensiamo di aver raggiunto risultati positivi. Soprattutto, vogliamo auspicare che si continui e si rafforzino propositi di:
– programmare e attivare progetti di ricerca su domande/problemi clinici importanti in modo da contribuire a migliorare le conoscenze farmacologico-mediche;
– favorire lo sviluppo e la crescita professionale con corsi di formazione su tematiche rilevanti ma anche soprattutto con la partecipazione a programmi di ricerca;
– migliorare la qualità professionale anche attraverso standard di riferimento/linee-guida, anche per evidenziare specificità, criticità;
– stimolare la partecipazione attiva e consapevole (responsabile) di tutti i soci alle iniziative della Società.
Ringrazio con piacere tutti coloro che hanno lavorato. Un grazie particolare a Marilena Romero e a: Maria Barbato, Santolo Cozzolino, Andrea Messori, Giuseppe Ostino, Clara Pietraru, Piera Polidori, Franco Rapisarda, Rossella Rossi, Alvise Spolaor, Enrico Tendi, Francesca Venturini e alla segreteria della SIFO nel nome della dott.ssa Laura Grimoldi per la disponibilità e la pazienza.

Franca Goffredo