La Gestione pandemica e la “Misura Tampone”

Arturo Cavaliere

Presidente SIFO

In riferimento al perdurare di questo periodo pandemico, la riflessione che ci sentiamo di fare è quella relativa ad una componente importante della Nostra Professione che è rappresentata dalla complessa fase di preparazione delle gare, stima dei fabbisogni ed acquisti degli IVD e di dispositivi medici necessari alla gestione complessiva dei tamponi antigenici e molecolari.

Il contesto “schizofrenico” di una continua proliferazione di circolari e norme nazionali sulle “Misure Tamponi”, declinate a loro volta in atti e provvedimenti regionali, si riflette fortemente su processi aziendali che di fatto hanno una ricaduta sociale e sui comportamenti più o meno appropriati delle persone per rispettarle.

La situazione che si è andata creando con il grande afflusso di persone che cercano di fare il tampone antigenico “è una follia sociale e sanitaria”. File interminabili ai Drive delle Asl, ai Laboratori accreditati, alle Farmacie di comunità che hanno aderito alla campagna.

Ne consegue un sistema che nel suo insieme rischia il collasso. Nel ricordare sempre che da un punto di vista scientifico il tampone rappresenta solo la fotografia di un momento, “riteniamo che aver trasformato il Green Pass da tampone in un lasciapassare per le vacanze, per le sciate e per i cenoni, sia una scorciatoia che ha poco a che fare con la tutela della salute. Tante persone si sentono legittimate a recarsi ai ‘drive in sanitari’ – spesso anche senza aver prenotato - rischiando di fare esplodere sia il sistema organizzativo che il sistema del tracciamento del virus. Questo si traduce in un rischio di collasso per il sistema stesso e per gli operatori sanitari” (autocitazione).

L’aumento spropositato di esecuzione di tamponi rende difficile l’approvvigionamento di tamponi stessi e reagenti per processarli ed impossibile stimare i fabbisogni nazionali e regionali per i prossimi mesi. In questo scenario il mercato delle forniture reagirà con possibili carenze e/o con un aumento dei costi.

L’impennata della domanda dipende adesso da più fattori: in aggiunta alla necessità di tracciamento e/o diagnosi, la maggior contagiosità della variante omicron determina l’impennata di contagiati, oltre che l’aumentata spontanea richiesta da parte dei cittadini nel periodo delle feste natalizie, ma anche il green pass dipendente dal tampone negativo eseguito ogni 48 h per chi ancora non ha fatto la scelta civica di vaccinarsi.

Più volte abbiamo visto i reportage durante i telegiornali nazionali e regionali delle auto in coda per ore a disegnare “serpentoni” per l’accesso ai drive through fino a notte fonda.

A partire dal 31 dicembre SIFO ha manifestato la propria posizione sulla stampa nazionale sul proliferare incontrollato di prestazioni inappropriate, cui segue una amplificazione dei costi, con il rischio che “l’intero SSN inizi a sventolare bandiera bianca”, ricordando che “il tampone dovrebbe essere dedicato solo a chi ne ha realmente bisogno – in particolare soggetti fragili o le persone che sono entrate in contatto con soggetti positivi e con dei sintomi ben chiari, per la sorveglianza sanitaria e studi epidemiologici o per decretare il fine quarantena. Speriamo quindi, e su questo richiamiamo l’attenzione delle Istituzioni, che si giunga in tempi brevissimi ad una gestione meno selvaggia del sistema dei tamponi, ritornando ad una gestione ordinata e scientificamente blindata e non utilitaristica dei test, tornando a porre l’attenzione di tutti gli italiani sulla “necessità vaccinale”.